Le bambine sviluppano una propensione amorevole per il colore rosa e le sue sfumature. Si sa lo amano follemente e non importa quale forma possa acquisire questo colore, oggetto, gioco, capo di abbigliamento purché sia rosa e tutto sarà stupendo. Fin da piccole le bimbe sono attratte da questa tinta delicata, da sempre simbolo della femminilità. La propensione al rosa si manifesta già all’età di due anni e crescendo sarà difficile far indossare qualcosa alla tua bimba che non sia rosa o sfumato rosa, fuxia e tutte le varianti possibile immaginabili almeno fino ai 5 anni d’età.
Ci sono mamme che dichiaratamente non vogliono rientrare in questo clichè, e non vogliono nulla che sia rosa nell’armadio della loro bimba, finchè hanno capacità di scelta su cosa far indossare alla propria figlia, ma poi si arrendono anche loro, con la crescita e lo sviluppo della capacità decisionale delle proprie figlie. Già dai 2 / 3 anni di età le bambine non hanno altro colore in testa, entrando in un negozio di abbigliamento da bambina non vedranno nient’altro che rosa o paillette rosa o fuxia.
Il rosa è un’icona del gentil sesso, delicato, elegante, sbarazzino ed eclettico quando raggiunge le tonalità del fuxia o del fluo e noi di Giulia Mantelline abbiamo fatto di questo colore un must have; le bimbe hanno bisogno di essere bambine finchè possono e per crescere c’è tempo.
La collezione Giulia Mantelline si ispira particolarmente alla femminilità di ogni bambina e ama esaltarla in modo speciale; così abiti da cerimonia, gonne, maglie e mantelline acquistano i toni eccezionali di questo colore.
Sicuramente non rispecchieremo il gusto di molte mamme, per la ragione sopra elencata, ma siamo in linea con il pensiero delle nostre piccole clienti che strabuzzano gli occhi alla vista di un outfit Giulia Mantelline.
Ma lo sapevi che fino a 100 anni fa il colore rosa era usato per vestire i bambini e il blu le bambine? Nel diciassettesimo Secolo, infatti, il rosa era considerato un colore, forte, deciso, associato alla passionalità perché prossimo al rosso, ma a differenza di quest’ultimo era meno “bellicoso”, quindi rimaneva mascolino ma in una variazione più adatta alla vita sociale. Il blu invece era il colore del cielo, del velo della Madonna, per questo era il più indicato per vestire le bambine.
Per molto tempo non c’è stata una distinzione di colore nell’abbigliamento da bambini in quando si privilegiava il bianco per entrambi i sessi, soprattutto perché facile da smacchiare.
Poi nel tempo, già dagli anni ’30 i maschi iniziarono ad orientarsi verso tinte più scure, idonee al mondo degli affari e del commercio; ma in moltissime culture il rosa rimane un colore legato all’uomo proprio per la sua declinazione dal rosso, colore forte, virile, passionale sanguigno attenuato dal bianco simbolo di purezza.
Le donne invece utilizzavano colori chiari, che venivano accostati alla sfera familiare e domestica. Anche se fino agli anni ‘50 il rosa e l’azzurro erano ancora intercambiabili per l’abbigliamento del bambino e della bambina.
Ma proprio in questa decade che qualcosa iniziava a cambiare per sempre: il rosa veniva assegnato alle donne e il blu agli uomini, vuoi per convenzione sociale e vuoi per le icone nascenti nel mondo femminile come la Barbie.
Dalla fine degli anni ’50 ci fu la consolidazione di questa moda e oggi ci sembra che sia sempre stato così, anzi, ci sembra una scelta “naturale”, come se il rosa debba per forza avere una componente femminile che può essere associata solo alle donne.
Giulia Mantelline realizza la collezione bambina ispirandosi a ciò che ama di più realizzare per rendere felice ogni bimba che lo indossa così tra colori tenui, fiocchi vaporosi e balze eleganti, senza mai dimenticare l’importanza della vestibilità di ogni capo di abbigliamento, ti proponiamo la nostra selezione speciale della collezione ora online clicca qui sul link per scoprire Giulia Mantelline
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